

Martedì 4 e mercoledì 5 novembre 2025 ore 20.30
DA EST A OVEST
di Gianluca D’Agostino
con Rossella Amato e Gianluca D’Agostino
Scene Carmela Rosamilia. Musiche originali Bluenne, Maurilio Riccio, Antonio Vitelli. Disegno luci e coord. rep. tecnico Rossella Coppola. Assistente regia e fonica Rebecca Carlizzi.
Est e Ovest sono punti cardinali opposti e distanti. Eppure, uno contiene l’altro e insieme formano la via del Sole.
DA EST A OVEST porta in scena la fragilità dei rapporti nella società moderna. Nell’epoca della globalizzazione e del consumo sfrenato anche i sentimenti assumono un carattere di merce usa e getta. Piuttosto che curare o provare a riparare le crepe, tendiamo a gettare tutto in favore del nuovo, anche noi stessi e le persone che amiamo.
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Martedì 18 e mercoledì 19 novembre 2025 ore 20.30
PIERRE E JEAN
drammaturgia di Massimiliano Palmese
regia di Rosario Sparno
con Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo
Pierre e Jean, dal romanzo di Guy de Maupassant, adattato da Massimiliano Palmese e diretto da Rosario Sparno, mette in scena una drammatica crisi familiare. Due fratelli (Raffaele Ausiello e Carlo Caracciolo) passano con la madre le vacanze estive nella casa al mare, tra gite in barca e le visite della giovane vedova Rose, che entrambi corteggiano; ma l’imprevisto arrivo di un’eredità suscita prima vaghi dubbi e poi terribili sospetti su quello che nasconde la composta facciata del rispettabile nucleo familiare…
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Mercoledì 26 e giovedì 27 novembre 2025 ore 20.30
SCONOSCIUTO. IN ATTESA DI RINASCITA
di e con Sergio Del Prete
Aiuto regia Raffaele Ausiello. Scene e disegno luci Carmine De Mizio. Costumi Rosario Martone. Elaborazione musicale Francesco Santagata.
Il protagonista è un uomo solo al centro della scena, al centro della storia, al centro del mondo, ma non al centro di se stesso. In questo flusso di coscienza, un non-mitico Edipo si è già accecato. Se il celebre predecessore lo ha fatto una volta vista la verità, qui invece lo fa prima ancora prima di vedere. Prima ancora di vivere. È la paura che acceca, la paura di non poter superare i fantasmi, gli schemi, le aridità reiterate della periferia fisica e mentale, la vera protagonista di questo spettacolo. Un’opera sull’incomunicabilità che vede al centro della scena un uomo in dialogo col fratello mai nato.
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